Cintura corazzata

Schema degli elementi comuni di una corazza delle navi da guerra. La cintura corazzata (A) si trova all'esterno, in corrispondenza della linea di galleggiamento. Sono anche indicati il ponte corazzato principale (B), la corazza inclinata del ponte (C) e la paratia anti-siluri (D).

Nelle navi militari la cintura corazzata era la fascia di corazzatura che cingeva i fianchi della nave all'altezza della linea di galleggiamento, posta a protezione della nave dai colpi d'artiglieria in arrivo orizzontalmente.[1]. La cintura, posta all'interno o all'esterno dello scafo, era tipicamente installata su navi da battaglia, incrociatori da battaglia, incrociatori e portaerei.

Questo tipo di corazzatura era progettata per scongiurare la penetrazione di proiettili nel cuore della nave da guerra: quando era colpita da una granata d'artiglieria o da un siluro, la cintura assorbiva sia l'impatto che l'esplosione grazie al suo elevato spessore e robustezza, oppure sfruttava la sua inclinazione per deviare il proiettile e l'esplosione verso il basso.

Tipicamente, la corazza di cintura principale proteggeva la nave da guerra dal suo ponte principale arrivando ad una certa distanza al di sotto della linea dell'acqua; se, invece, era installata all'interno dello scafo, veniva inclinata per incrementare la protezione. La parte al di sotto della linea di galleggiamento veniva detta "cintura rastremata", mentre la parte superiore alla cintura corazzata vera e propria costituiva la fascia alla murata.

Lo spessore della corazzatura era massima in corrispondenza del ridotto centrale della nave per poi degradare fuori dal ridotto sia verso prua che verso poppa. Nella maggior parte delle navi da battaglia lo spessore della cintura corazzata andava dai 320 mm ai 350 mm, ma nelle Yamato giapponesi tale spessore raggiungeva i 410 mm mantenendosi inoltre costante lungo tutto lo sviluppo della cintura corazzata.[2]


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